Cos’è la Direttiva Casa Green
La Direttiva EPBD (Energy Performance of Building Directive), conosciuta come Direttiva Casa Green ed entrata in vigore il 28 maggio 2024, ha come obiettivo quello di rendere l’industria edile più sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico.
Gli edifici sparsi sul territorio europeo sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni dirette ed indirette di gas a effetto serra legate all’energia. Queste percentuali possono essere ridotte attraverso una serie di misure e interventi che dovranno essere implementati in tutta Europa, al fine di contrastare il cambiamento climatico e contribuire alla transizione verso un futuro più sostenibile e a basse emissioni.
Obiettivi e implicazioni della Direttiva Europea Case Green
Il settore edilizio è considerato un ambito chiave nel raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici dell’UE e sostenerne la trasformazione è una priorità che coinvolge tutti gli Stati membri, i quali hanno due anni di tempo, dall’entrata in vigore della direttiva, per recepirne i contenuti.
Per avere un’idea più chiara di quale sia lo stato attuale, è sufficiente sapere che l’85% degli edifici dell’UE è stato costruito prima del 2000 e tra questi il 75% ha una scarsa prestazione energetica. Intervenire sull’efficienza energetica degli edifici è quindi fondamentale per risparmiare energia e raggiungere un parco edifici a zero emissioni e completamente decarbonizzato.
Per garantire che il parco edifici rispetti gli standard dell’UE nell’ambito del Green Deal europeo, la direttiva mira a una riduzione delle emissioni di almeno il 60% nel settore edilizio entro il 2030 e al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
Oltre alla riqualificazione degli edifici, la Direttiva Casa Green ha introdotto cambiamenti anche negli Attestati di Prestazione Energetica (APE). Questi attestati, che forniscono informazioni sulla classe energetica di un edificio, saranno uniformati a livello europeo, utilizzando criteri comuni per facilitare il confronto e la trasparenza. Questo permetterà ai consumatori e alle imprese di fare scelte più informate in materia di risparmio energetico.
Case Green Direttiva Europea: gli interventi per migliorare l’efficienza energetica
La Direttiva Casa Green prevede tutta una serie di misure volte a rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico e sostenibili sotto il profilo ambientale. Ogni Stato membro dell’UE è chiamato a impegnarsi nel ridurre l’impatto ambientale dei propri edifici e a implementare misure per migliorare la loro efficienza energetica. In particolare:
- ogni Stato membro adotta una propria traiettoria nazionale per ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, consentendo una flessibilità sufficiente per tenere conto delle circostanze nazionali. Gli Stati membri sono liberi di scegliere quali edifici prendere in considerazione e quali misure adottare;
- le misure nazionali devono garantire che almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia primaria sia ottenuto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le peggiori prestazioni;
- per quanto riguarda il patrimonio edilizio non residenziale, le norme prevedono un miglioramento graduale attraverso standard minimi di prestazione energetica. Ciò comporterà la ristrutturazione del 16% degli edifici con le peggiori prestazioni entro il 2030 e del 26% degli edifici con le peggiori prestazioni entro il 2033;
- gli Stati membri hanno la possibilità di esentare da questi obblighi alcune categorie di edifici residenziali e non residenziali, tra cui gli edifici storici o le case vacanza;
- per combattere la povertà energetica e ridurre le bollette energetiche, le misure di finanziamento volte a incentivare e sostenere le ristrutturazioni devono essere disponibili anche per i cittadini in condizioni più vulnerabili;
- gli Stati membri devono prevedere garanzie per le fasce di popolazione più deboli per contribuire ad affrontare il rischio di sfratto causato da aumenti sproporzionati dell’affitto in seguito a una ristrutturazione.
Case Green Direttiva UE: cosa devono fare gli Stati membri
La Direttiva Case Green contiene misure volte a migliorare sia la pianificazione strategica delle ristrutturazioni che gli strumenti per garantirne la realizzazione.
In base alle disposizioni concordate, gli Stati membri devono:
- stabilire piani nazionali di ristrutturazione degli edifici, per definire la strategia nazionale di decarbonizzazione del patrimonio edilizio e le modalità per affrontare i rimanenti ostacoli, come il finanziamento, la formazione e l’attrazione di lavoratori più qualificati;
- istituire programmi nazionali di passaporto per le ristrutturazioni edilizie, per guidare i proprietari di edifici nelle loro ristrutturazioni graduali verso edifici a emissioni zero;
- istituire sportelli unici per i proprietari di case, le PMI e tutti gli attori della catena del valore della ristrutturazione, presso i quali possono ricevere supporto e orientamento dedicati e indipendenti.
Stop agli incentivi per caldaie a combustibili fossili
La direttiva promuove una transizione graduale verso l’abbandono dei combustibili fossili nel settore del riscaldamento e del raffreddamento, invitando gli Stati membri a definire misure specifiche per agevolare questo processo.
A partire dal 1° gennaio di quest’anno sono stati soppressi gli incentivi fiscali per l’installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili (qui si potrebbe mettere il link al pezzo Superbonus e bonus edilizi: le nuove regole 2025), mentre entro il 2040, l’obiettivo è eliminare completamente queste caldaie, attraverso piani dettagliati di decarbonizzazione che gli Stati membri dovranno elaborare.
Case green 2030: zero emissioni per i nuovi edifici
I nuovi edifici, residenziali e non residenziali, dovranno avere zero emissioni a partire dal 1° gennaio 2028, per gli edifici di proprietà pubblica, e dal 1° gennaio 2030 per tutti gli altri edifici, con la possibilità di esenzioni specifiche.
Gli Stati membri dovranno inoltre garantire che i nuovi edifici siano predisposti per l’energia solare, ossia che siano in grado di ospitare impianti fotovoltaici o solari termici sul tetto. L’installazione di impianti a energia solare diventerà la norma per i nuovi edifici.
Per gli edifici pubblici e non residenziali esistenti, l’installazione dell’energia solare dovrà avvenire gradualmente, a partire dal 2027, laddove ciò sia tecnicamente, economicamente e funzionalmente fattibile.
Direttiva Casa Green e mobilità sostenibile
La direttiva mira anche a promuovere l’adozione della mobilità sostenibile grazie alle disposizioni sul precablaggio, sui punti di ricarica per i veicoli elettrici e sui parcheggi per le biciclette.
Il precablaggio diventerà quindi la norma per gli edifici nuovi e ristrutturati, facilitando così l’accesso alle infrastrutture di ricarica. Inoltre, saranno rafforzati i requisiti sul numero di punti di ricarica negli edifici residenziali e non residenziali. Agli Stati membri è affidato il compito di eliminare gli ostacoli all’installazione dei punti di ricarica, al fine di garantire che il right to plug (“diritto alla spina”) diventi una realtà.
In generale, i punti di ricarica dovranno consentire la ricarica intelligente e, dove possibile, la ricarica bidirezionale. Infine, le disposizioni previste dalla direttiva garantiranno la disponibilità di parcheggi sufficienti per le biciclette, comprese quelle da carico.