Close
Cerca

DM Requisiti Minimi 2025: novità sulle prestazioni energetiche degli edifici

Il DM Requisiti Minimi 2025 aggiorna le regole sulle prestazioni energetiche degli edifici, introducendo nuovi criteri per trasmittanza, ponti termici e impianti.
DM Requisiti Minimi 2025: novità sulle prestazioni energetiche degli edifici
Tempo di lettura: 5 minuti

Indice dei contenuti

DM Requisiti Minimi 2025: introduzione al nuovo quadro normativo

Il DM Requisiti Minimi rappresenta uno degli strumenti normativi più rilevanti in materia di prestazioni energetiche degli edifici. La versione aggiornata, approvata nel luglio 2025 e in vigore a partire da 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, segna un passo decisivo verso l’armonizzazione delle norme nazionali con le direttive europee più recenti. Con questo decreto, infatti, si aggiorna il DM 26 giugno 2015, integrando modifiche mirate ma sostanziali.

Tra le novità più rilevanti figurano l’inclusione dei ponti termici nell’edificio di riferimento, la revisione delle verifiche di trasmittanza e del parametro H’t, l’introduzione di prescrizioni specifiche per l’integrazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, l’obbligo di sistemi di automazione negli edifici non residenziali e l’aggiornamento delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici.

Questi aggiornamenti rafforzano l’impianto dei requisiti minimi già previsti, adattandoli alle nuove sfide tecnologiche ed europee.

Obiettivi e finalità del decreto

Il DM Requisiti Minimi 2025 si fonda su tre pilastri principali:

  1. recepimento delle direttive europee, in particolare la Direttiva EPBD III (Direttiva 2018/844/UE) e la nuova Direttiva EPBD IV, nota come Direttiva Case Green (Direttiva 2024/1275/UE), che orientano gli Stati membri verso edifici a emissioni quasi nulle;
  2. adeguamento normativo nazionale, con l’introduzione di aggiornamenti tecnici e metodologici per il calcolo delle prestazioni energetiche;
  3. semplificazione delle verifiche e delle prescrizioni, soprattutto per gli edifici esistenti sottoposti a interventi di ristrutturazione.

Un aspetto rilevante è la sostituzione integrale degli Allegati 1 e 2 del DM 26 giugno 2015, che forniscono un quadro aggiornato per tutte le tipologie di intervento edilizio: nuove costruzioni, ristrutturazioni di primo e secondo livello e riqualificazioni energetiche.

Il nuovo edificio di riferimento e i ponti termici

Una delle modifiche più significative è l’introduzione dei ponti termici nell’edificio di riferimento.I ponti termici, ossia quelle discontinuità costruttive (davanzali, balconi, giunzioni) che interrompono la continuità dell’isolamento e generano dispersioni di calore, non venivano in passato considerati nel calcolo di riferimento, portando a valutazioni meno precise. Oggi, invece, il nuovo metodo richiede che siano inclusi, assumendo valori di riferimento tabellati in funzione delle caratteristiche dell’edificio reale. Per rendere più accurata la valutazione energetica, il calcolo ora combina le superfici disperdenti e le relative trasmittanze con la lunghezza e la trasmittanza lineica dei ponti termici, confrontando il risultato con valori tabellari di riferimento.

Solo i ponti termici tipizzati e riportati nelle tabelle tecniche entrano nel calcolo e il valore complessivo non può superare il limite massimo stabilito.

Il risultato pratico è un incremento della precisione delle valutazioni energetiche, ma anche la possibilità che edifici che in passato rientravano in una determinata classe energetica, possono oggi collocarsi in una classe diversa senza alcun intervento fisico o impiantistico. Si tratta di un cambiamento metodologico che inciderà sul mercato immobiliare, sugli Attestati di Prestazione Energetica e sulle strategie di riqualificazione energetica.

Le verifiche di trasmittanza e il parametro H’t

Il decreto introduce cambiamenti sostanziali nelle verifiche relative alla trasmittanza termica e al parametro H’t (coefficiente medio globale di scambio termico dell’involucro).

Per le ristrutturazioni di secondo livello, i valori limite di trasmittanza ora includono i ponti termici e variano in base alla posizione dell’isolante (esterno, interno o intermedio). Tuttavia, nelle riqualificazioni parziali, la verifica della trasmittanza termica media si concentra unicamente sulla sezione corrente, escludendo l’effetto dei ponti termici: una semplificazione importante per i tecnici.

Sul parametro H’t il decreto interviene in maniera significativa. In molti casi, soprattutto negli edifici con ampie superfici vetrate, rispettare i vecchi limiti era diventato tecnicamente complesso o penalizzante. Per questo motivo:

  • nelle ristrutturazioni di secondo livello, la verifica dell’H’t è stata eliminata, rendendo più agevole le fasi di progettazione e controllo;
  • nelle ristrutturazioni di primo livello, i valori di riferimento sono stati adeguati in base alla percentuale di superficie trasparente e della zona climatica;
  • nelle nuove costruzioni, la verifica rimane invariata, sottolineando la sua importanza cruciale fin dalla fase di progettazione dell’involucro edilizio.

Efficienza energetica e impianti tecnologici

Il DM Requisiti Minimi rafforza l’attenzione agli impianti e al loro ruolo nel raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica.Sono previste prescrizioni più stringenti per i sistemi di regolazione climatica, contabilizzazione del calore e soprattutto per i sistemi di automazione e controllo negli edifici non residenzialiEntro il 2025, tali edifici con impianti termici superiori a 290 kW dovranno dotarsi di sistemi di automazione e controllo di classe B. Questa prescrizione, che in passato era circoscritta ai casi di nuove costruzioni e ristrutturazioni di primo livello, potrebbe ora essere estesa anche alle ristrutturazioni di secondo livello e alle riqualificazioni, incidendo così su una platea molto più ampia di edifici.

Per gli impianti cogenerativi e i sistemi di teleriscaldamento, il decreto introduce il metodo di Carnot per il calcolo dei coefficienti di conversione in energia primaria. Si tratta di un approccio che consente di misurare con maggiore precisione l’efficienza complessiva del sistema.

Comfort, sicurezza e resilienza

Oltre alle misure strettamente energetiche, il decreto amplia l’ambito delle prescrizioni in materia di benessere termo-igrometrico, sicurezza antincendio e resilienza sismica.Questi requisiti non rappresentano un semplice corollario, ma costituiscono parte integrante del concetto di prestazioni energetiche. Un edificio efficiente non è solo quello che consuma poco, ma anche quello che garantisce condizioni di comfort, salubrità e sicurezza agli occupanti.

Mobilità elettrica e infrastrutture di ricarica

Il nuovo decreto conferma l’importanza dell’integrazione delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici negli edifici.

Per gli edifici non residenziali, è previsto l’obbligo di installare un numero minimo di colonnine in base ai posti auto disponibili e alla tipologia di intervento (nuova costruzione o ristrutturazione).

Per gli edifici residenziali, invece, si richiede almeno la predisposizione tecnica — canalizzazioni e tubazioni per l’alimentazione elettrica — senza obbligo di installazione immediata.

Queste prescrizioni mirano a garantire un’adeguata infrastruttura di supporto alla transizione verso la mobilità sostenibile, evitando che gli edifici realizzati oggi risultino obsoleti rispetto alle esigenze future.

Un nuovo approccio alla progettazione

Il DM Requisiti Minimi 2025 segna un’evoluzione che va oltre la semplice revisione di parametri tecnici: introduce una visione integrata della progettazione energetica, in cui l’edificio viene analizzato come un sistema complesso.

La metodologia di calcolo, basata sul fabbisogno mensile di energia primariaconsidera separatamente riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, acqua calda sanitaria e, per gli edifici non residenziali, anche illuminazione e sistemi di movimentazione verticale. Il fabbisogno viene determinato tenendo conto delle condizioni climatiche locali e delle caratteristiche dell’involucro edilizio.Inoltre, viene sottratta al fabbisogno lordo l’energia autoprodotta da fonti rinnovabili, valorizzando così l’autosufficienza energetica degli edifici.

Si tratta di un cambio di prospettiva fondamentale: non più solo consumo, ma bilancio energetico complessivo, che tiene conto della capacità degli edifici di produrre e restituire energia al sistema.

Termo di Namirial: il supporto ideale al nuovo quadro normativo

L’adeguamento alle novità introdotte dal DM Requisiti Minimi 2025 può essere affrontato con efficacia grazie a Termo di Namirial, il software completo e aggiornato alle normative vigenti.

Tra i suoi punti di forza:

  • BIM Tool evoluto: integrato con Archicad e Namirial BIM, consente l’importazione di file IFC, l’analisi del modello 3D e l’esecuzione di tutte le modifiche necessarie per la predisposizione del modello per l’analisi energetica e per produrre la certificazione energetica e gli elaborati finali;
  • versatilità di utilizzo: doppia modalità di inserimento dati (tabellare e CAD) per adattarsi a ogni tipologia di progetto, dai piccoli alloggi agli edifici complessi;
  • certificazione energetica completa: redazione APE per tutte le regioni, generazione di file XML conformi ai tracciati regionali e integrazione certificata con il motore CENED+ 2.0 per la Lombardia;
  • verifiche Legge 10: conformità sia al DM 26/06/2015 che alle normative regionali, con aggiornamento costante alle FAQ ufficiali del MiSE;
  • ponti termici agli elementi finiti: grazie al modulo dedicato con calcolo numerico FEM, Termo consente analisi dettagliate e conformi alle norme UNI EN ISO 10211 e UNI EN ISO 13788, permettendo di valutare con precisione il rischio di formazione della muffa. Una funzione particolarmente rilevante, in linea con le nuove prescrizioni normative;
  • diagnosi energetica e contabilizzazione del calore: valutazioni dettagliate e possibilità di ripartizione delle spese secondo la UNI 10200:2018;
  • strumenti avanzati: visualizzazione 3D dinamica, App Termo per rilievi in mobilità e assistente virtuale Diana con Intelligenza Artificiale;
  • integrazione con Regolo: possibilità di generare automaticamente il computo metrico degli interventi di riqualificazione energetica e associare le voci di prezzario, semplificando la redazione dei preventivi e delle pratiche legate ai bonus fiscali.

Con queste funzionalità, Termo si conferma uno strumento essenziale per i professionisti che vogliono unire precisione normativa, efficienza operativa e approccio integrato BIM alla progettazione energetica.

TAG