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Categorie catastali: cosa sono, come funzionano e perché è importante conoscerle

Le categorie catastali servono a classificare gli immobili secondo la destinazione d’uso e le caratteristiche, mentre le classi catastali ne indicano la redditività. Capirle è fondamentale, poiché influiscono su tasse, valore di mercato e destinazione urbanistica.
Categorie catastali: cosa sono, come funzionano e perché è importante conoscerle
Tempo di lettura: 5 minuti

Indice dei contenuti

 Cosa sono le categorie catastali

Le categorie catastali sono il sistema ufficiale utilizzato in Italia per classificare gli immobili in base alla loro destinazione d’uso, alle caratteristiche costruttive e alla redditività. Ogni immobile viene identificato attraverso un codice alfanumerico che ne definisce la tipologia, come ad esempio A/2 per un’abitazione civile o C/1 per un negozio. Questa classificazione viene attribuita dall’Agenzia delle Entrate ed è parte integrante del sistema catastale, che rappresenta l’inventario nazionale degli immobili esistenti sul territorio.

Il sistema delle categorie catastali è strutturato in gruppi, ognuno dei quali comprende specifiche sottocategorie legate alla destinazione funzionale dell’immobile. Questo schema consente di uniformare la descrizione degli immobili, facilitando la gestione amministrativa, fiscale e urbanistica.

Categorie catastali immobili: IMU, valore e destinazione d’uso

Conoscere la categoria catastale di un immobile è essenziale perché ha impatti diretti sia sul piano fiscale che su quello patrimoniale.

In primo luogo, la categoria è legata alla rendita catastale, che rappresenta la base per il calcolo di numerose imposte, in particolare l’IMU (Imposta Municipale Unica). Un’errata attribuzione della categoria può quindi portare a pagare più del dovuto – o, peggio, a subire sanzioni.

In secondo luogo, la categoria catastale fornisce indicazioni fondamentali sul valore di mercato dell’immobile: due immobili uguali per metratura e zona possono avere prezzi diversi se rientrano in categorie diverse.

Infine, la categoria catastale determina – e riflette – la destinazione d’uso dell’immobile, stabilendo se può essere utilizzato come abitazione, attività commerciale, ufficio o altro. Qualsiasi variazione significativa nell’uso o nelle caratteristiche dell’immobile rende necessario aggiornare la sua classificazione catastale.

Elenco categorie catastali: i grandi gruppi

Il sistema italiano suddivide gli immobili in sei gruppi principali (A, B, C, D, E e F).

Ecco una panoramica:

  • Gruppo A: abitazioni e uffici;
  • Gruppo B: edifici a uso pubblico;
  • Gruppo C: immobili commerciali e pertinenze;
  • Gruppo D: immobili a uso speciale o produttivo;
  • Gruppo E: immobili a uso pubblico o infrastrutture;
  • Gruppo F: entità urbane senza rendita.

Questa classificazione catastale aiuta lo Stato a conoscere il patrimonio immobiliare nazionale e ad applicare in modo corretto la fiscalità.

Tabelle categorie catastali: l’elenco completo dei gruppi e delle sigle

Gruppo A – Immobili a uso abitativo e uffici

  • A/1 – Abitazioni signorili
  • A/2 – Abitazioni civili
  • A/3 – Abitazioni economiche
  • A/4 – Abitazioni popolari
  • A/5 – Abitazioni ultrapopolari
  • A/6 – Abitazioni rurali
  • A/7 – Abitazioni in villini
  • A/8 – Abitazioni in ville
  • A/9 – Castelli e palazzi di particolare valore storico o artistico
  • A/10 – Uffici e studi privati
  • A/11 – Abitazioni tipiche dei luoghi

Gruppo B – Immobili a uso pubblico e collettivo

  • B/1 – Collegi, convitti, caserme e simili
  • B/2 – Case di cura e ospedali senza scopo di lucro
  • B/3 – Prigioni e riformatori
  • B/4 – Uffici pubblici
  • B/5 – Scuole e laboratori scientifici
  • B/6 – Biblioteche, musei e gallerie
  • B/7 – Cappelle e oratori
  • B/8 – Magazzini sotterranei

Gruppo C – Immobili a uso commerciale e terziario

  • C/1 – Negozi e botteghe
  • C/2 – Magazzini e locali di deposito
  • C/3 – Laboratori per arti e mestieri
  • C/4 – Fabbricati per esercizi sportivi senza scopo di lucro
  • C/5 – Stabilimenti balneari e di acque curative senza scopo di lucro
  • C/6 – Stalle, scuderie, rimesse e autorimesse senza scopo di lucro
  • C/7 – Tettoie chiuse o aperte

Gruppo D – Immobili a destinazione speciale

  • D/1 – Opifici
  • D/2 – Alberghi e pensioni con fine di lucro
  • D/3 – Teatri, cinematografi e sale per spettacoli con fine di lucro
  • D/4 – Case di cura e ospedali con fine di lucro
  • D/5 – Istituti di credito, cambio e assicurazione con fine di lucro
  • D/6 – Fabbricati e locali per esercizi sportivi con fine di lucro
  • D/7 – Fabbricati industriali speciali
  • D/8 – Fabbricati commerciali specializzati
  • D/9 – Edifici galleggianti e ponti privati a pedaggio
  • D/10 – Fabbricati per attività agricole

Gruppo E – Immobili a destinazione particolare

  • E/1 – Stazioni di trasporto
  • E/2 – Ponti pubblici a pedaggio
  • E/3 – Fabbricati per esigenze pubbliche
  • E/4 – Recinti per esigenze pubbliche
  • E/5 – Fortificazioni e loro dipendenze
  • E/6 – Fari, semafori e torri pubbliche
  • E/7 – Fabbricati per culto pubblico
  • E/8 – Costruzioni nei cimiteri
  • E/9 – Altri edifici a destinazione particolare

Gruppo F – Entità urbane (senza rendita catastale)

  • F/1 – Aree urbane non legate a unità immobiliari
  • F/2 – Unità collabenti
  • F/3 – Unità in costruzione
  • F/4 – Unità in corso di definizione
  • F/5 – Lastrici solari
  • F/6 – Fabbricato in attesa di dichiarazione
  • F/7 – Infrastrutture pubbliche di comunicazione

Tabella categorie catastali: come utilizzarla per verificare il proprio immobile

La tabella delle categorie catastali riportata sopra, rappresenta uno strumento fondamentale per ogni proprietario di immobile, ma saperla utilizzare correttamente richiede alcuni accorgimenti pratici. Per verificare la categoria del proprio immobile, il primo passo è richiedere una visura catastale presso l’Agenzia delle Entrate oppure online tramite il portale telematico. Sulla visura comparirà il codice alfanumerico (ad esempio A/3 o C/1) che identifica la classificazione attuale.

Una volta ottenuto il codice, è sufficiente consultare la tabella per comprendere la destinazione d’uso ufficiale: se ad esempio compare A/2, l’immobile è classificato come abitazione civile, mentre un codice A/3 indica un’abitazione economica.

Tuttavia, è importante prestare attenzione a eventuali discrepanze tra l’uso reale dell’immobile e quello indicato nella tabella: un locale commerciale utilizzato come abitazione ma ancora classificato come C/1 potrebbe comportare problemi fiscali e urbanistici.

Categorie e classi catastali: due concetti distinti ma complementari

Le categorie catastali servono a identificare la destinazione d’uso di un immobile, mentre le classi catastali misurano il livello di redditività di quell’immobile all’interno della sua categoria. In altre parole, la categoria dice che tipo di immobile è, la classe dice quanto vale fiscalmente rispetto ad altri simili.

Ad esempio, due immobili A/3 (abitazioni economiche) possono essere collocati in classi diverse in base alla zona in cui si trovano, alla qualità delle finiture o alla metratura. Questo meccanismo consente al catasto di differenziare la rendita catastale anche tra immobili della stessa categoria, riflettendo le specificità locali e la variabilità del mercato.

Tabella classi catastali: più che un elenco, una scala di valori

Non esiste una vera e propria tabella nazionale delle classi catastali. Le classi non sono codificate in un elenco univoco, ma numerate progressivamente (Classe 1, Classe 2, Classe 3, ecc.) e attribuite caso per caso dai tecnici dell’Agenzia delle Entrate. Il numero più basso indica un immobile con redditività minima, mentre le classi più alte corrispondono a immobili più redditizi.

Questa numerazione è strettamente legata alla realtà locale: cambia da Comune a Comune e si adatta nel tempo, in base all’evoluzione urbanistica e al mercato immobiliare. Più che una tabella, si tratta quindi di una griglia flessibile, usata per calibrare in modo fine il valore fiscale degli immobili all’interno dello stesso tipo di utilizzo.

Classificazione catastale: casi particolari da conoscere

All’interno della classificazione catastale, alcune categorie si distinguono per caratteristiche fiscali, funzionali o urbanistiche particolari. Conoscerle è utile per comprendere meglio le implicazioni legate alla tassazione e all’uso consentito degli immobili.

1. Categorie catastali A1 A8 A9: abitazioni di lusso

Vediamo tre categorie particolari del gruppo A:

  • Categorie catastali A1: abitazioni di pregio, con finiture di lusso e localizzazione esclusiva;
  • Categorie catastali A8: ville e residenze unifamiliari con parchi o giardini privati;
  • Categorie catastali A9: castelli e palazzi storici, spesso unici per valore architettonico e artistico.

Nonostante abbiano una destinazione residenziale, queste categorie non beneficiano di alcune agevolazioni, come l’esenzione IMU per la prima casa o l’accesso al bonus prima casa under 36.

2. Focus sulle categorie catastali C: locali commerciali e pertinenze

All’interno del gruppo C troviamo immobili a uso commerciale o di servizio:

  • Categorie catastali C1: negozi e botteghe, spesso con vetrina su strada;
  • Categorie catastali C2: magazzini, soffitte, cantine e depositi;
  • Categorie catastali C6: autorimesse, box auto, rimesse e scuderie.

Gli immobili appartenenti alle categorie C/2 e C/6, come pure alla categoria C/7, sono considerati pertinenze. L’esenzione IMU sulla prima casa (non di lusso) si estende anche a loro. Tuttavia, è importante sapere che l’esenzione è limitata a una sola pertinenza per categoria catastale. Ciò significa che se si possiedono, ad esempio, due garage, solo uno godrà dell’esenzione.

3. Categorie catastali F: perché si chiamano unità fittizie

Le categorie catastali F identificano le cosiddette unità fittizie, ovvero immobili che non possono ancora essere classificati nelle categorie ordinarie. Si tratta di situazioni transitorie (come fabbricati in costruzione o inagibili) che non producono rendita catastale, ma che il catasto registra per motivi urbanistici e amministrativi, in attesa della loro definizione definitiva.

4. Categoria catastale D7: immobili industriali speciali

La categoria D/7 identifica i fabbricati industriali speciali, come raffinerie o impianti energetici. Sono immobili a forte specificità produttiva, spesso costruiti su misura per determinate attività. Proprio per questo, la loro rendita catastale viene calcolata con criteri particolari, legati alla capacità produttiva e al valore dell’impianto.

Queste distinzioni evidenziano come la classificazione catastale sia un sistema articolato che va oltre la semplice categorizzazione, influenzando direttamente la fiscalità e la destinazione d’uso degli immobili.

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