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DUVRI: cos’è, quando serve e chi deve farlo

Il DUVRI è il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze, obbligatorio quando un’azienda affida lavori a ditte esterne. Serve a prevenire i rischi derivanti dalla sovrapposizione delle attività. A redigerlo è il datore di lavoro committente, sulla base dei rischi specifici presenti.
Tempo di lettura: 4 minuti

Indice dei contenuti

DUVRI: cos’è e perché è essenziale per la sicurezza negli appalti

Il DUVRI, acronimo di Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze, è uno degli strumenti più importanti in materia di salute e sicurezza sul lavoro nei casi in cui un’impresa affidi lavori o servizi a ditte esterne, con possibili interferenze tra le rispettive attività.

In contesti in cui più soggetti operano contemporaneamente nello stesso ambiente, il rischio che le rispettive attività interferiscano tra loro è reale e potenzialmente pericoloso. Ed è proprio per prevenire questi rischi che nasce il DUVRI.

Secondo quanto stabilito dall’art. 26 del D.Lgs. 81/2008, il DUVRI è obbligatorio ogni volta che un committente affida lavori in appalto che si svolgono:

  • all’interno della propria azienda o di una singola unità produttiva della stessa;
  • nell’ambito dell’intero ciclo produttivo dell’azienda medesima, sempre che il committente abbia la disponibilità giuridica dei luoghi in cui si svolge l’appalto o la prestazione di lavoro autonomo.

L’obiettivo è individuare e ridurre al minimo i rischi interferenziali, ovvero quelli che derivano dalla sovrapposizione di attività svolte da soggetti diversi nello stesso luogo di lavoro.

Quando il DUVRI non è necessario: i casi di esclusione previsti dalla normativa

La redazione del DUVRI non è richiesta in alcune situazioni specifiche. L’esclusione riguarda:

  • servizi che hanno natura intellettuale;
  • le semplici forniture di materiali o attrezzature;
  • le attività di breve durata, cioè lavori o servizi che non superano i cinque uomini-giorno, a condizione che non siano presenti rischi particolari.

Tra i rischi che impediscono l’esenzione, anche in caso di interventi brevi, rientrano:

  • il rischio di incendio classificato come elevato;
  • lo svolgimento di attività in ambienti confinati;
  • la presenza di agenti pericolosi come cancerogeni, mutageni, biologici, amianto, atmosfere esplosive o altri rischi elencati nell’Allegato XI del D.Lgs. 81/2008.

DUVRI: significato e ruolo nella prevenzione degli incidenti

Il DUVRI è il documento ufficiale con cui il datore di lavoro committente valuta i rischi da interferenze e stabilisce le misure per prevenirli, eliminarli o ridurli al minimo.

La sua finalità principale è duplice: da un lato, favorire la collaborazione tra tutte le parti coinvolte nell’appalto nell’implementazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi lavorativi che impattano sull’attività appaltata. Dall’altro, mira a coordinare gli interventi di protezione volti a tutelare i lavoratori, con l’obiettivo ultimo di annullare i pericoli derivanti dalla coesistenza e dall’interazione tra le operazioni condotte da imprese diverse o da lavoratori autonomi.

Chi redige il DUVRI? Ruoli e responsabilità definite

A occuparsi della redazione del DUVRI è il datore di lavoro committente e non le imprese appaltatrici, né i lavoratori autonomi incaricati dell’esecuzione delle attività.

Se il datore di lavoro non coincide con il committente, è quest’ultimo a redigere una prima versione ricognitiva del DUVRI, che valuta i rischi standard potenzialmente associati all’esecuzione del contratto, in base alla tipologia delle prestazioni affidate. Prima dell’inizio dei lavori, tale documento deve essere integrato dal soggetto presso il quale deve essere eseguito il contratto, con riferimento ai rischi specifici da interferenza presenti nei luoghi operativi. Solo così si completa la redazione del DUVRI definitivo.

Questo dimostra come la predisposizione del DUVRI sia il frutto di un processo articolato, che richiede collaborazione, condivisione di informazioni e coordinamento tra le parti coinvolte.

DUVRI sicurezza: il contenuto di un documento dinamico e aggiornabile

Il DUVRI deve includere una serie di elementi minimi, necessari per garantire una valutazione completa e coerente dei rischi da interferenza. In particolare, il documento deve:

  • indicare i criteri e la metodologia utilizzati per la valutazione dei rischi;
  • descrivere l’azienda committente, le aree interessate e le attività svolte nei reparti coinvolti nell’appalto;
  • riportare le attività affidate agli appaltatori;
  • identificare i locali messi a disposizione dell’impresa esterna (viabilità, servizi igienici, aree comuni, ecc.);
  • analizzare i rischi interferenziali presenti nelle aree di lavoro, con riferimento a possibili sovrapposizioni spaziali e temporali;
  • presentare un cronoprogramma dettagliato che specifichi: le attività appaltate, le zone interessate, la suddivisione delle attività in base al rischio e i soggetti incaricati dell’esecuzione;
  • organizzare le misure di prevenzione e protezione da attuare per ridurre i rischi;
  • stimare i costi della sicurezza;
  • definire le modalità di coordinamento tra le diverse fasi lavorative.

Va poi precisato che il DUVRI è un documento dinamico: non basta redigerlo una sola volta. Se durante l’esecuzione dei lavori cambiano le condizioni operative, si introducono nuove fasi o si modificano le modalità di svolgimento delle attività, il DUVRI deve essere aggiornato. Solo così può garantire una reale tutela della sicurezza dei lavoratori coinvolti.

Differenza tra DUVRI e DVR: complementarità e finalità

In ambito di sicurezza sul lavoro, DUVRI e DVR vengono spesso citati insieme, ma rappresentano strumenti normativi distinti per destinatari e ambiti di applicazione, entrambi essenziali per una gestione efficace dei rischi.

Il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) è obbligatorio per ogni azienda e analizza tutti i rischi ai quali sono esposti i lavoratori in relazione alla propria attività. Il DUVRI, invece, si concentra unicamente sui rischi derivanti dalle interferenze tra le attività di più soggetti terzi nello stesso ambiente.

Una delle principali differenze tra DVR e DUVRI riguarda il soggetto che li redige: il DVR è redatto sempre dal datore di lavoro, mentre il DUVRI è compito del committente, anche se questi non coincide con il datore di lavoro.

Entrambi sono strumenti di prevenzione, ma rispondono a logiche differenti.

DUVRI esempi: il DUVRI spiegato con un esempio pratico

Per comprendere meglio come si applica il DUVRI nella realtà, consideriamo un esempio concreto.

Supponiamo che un’impresa X debba installare un nuovo impianto di climatizzazione nei propri uffici e affidi l’incarico alla ditta esterna Y. Il datore di lavoro dell’impresa X, di comune accordo con il datore di lavoro della ditta Y, redige il DUVRI.

1. Individuazione delle attività appaltate

Il processo si articola in più fasi e parte con la definizione degli interventi che X affida a Y. Nel nostro esempio, parliamo della posa delle canalizzazioni, dell’installazione del condizionatore e delle eventuali opere murarie. Durante questa fase, è cruciale identificare anche le attrezzature utilizzate, le eventuali sostanze pericolose impiegate e i rischi specifici che ne derivano.

2. Analisi delle interferenze e valutazione dei rischi

Successivamente, si procede con l’analisi delle possibili interferenze. Qui si considerano tutti i fattori di rischio presenti nell’ambiente lavorativo. Questo include sia quelli generati dalle attività della ditta esterna (ad esempio, nel nostro caso. caduta di materiali, polveri, rumore) sia quelli già esistenti nell’azienda. L’obiettivo è individuare tutte le situazioni pericolose che potrebbero coinvolgere i lavoratori di entrambe le parti.

3. Definizione delle misure di prevenzione e protezione

Una volta identificati i rischi, il committente stabilisce le misure concrete di prevenzione e protezione. Queste azioni mirano a mitigare i pericoli, come la delimitazione delle aree di cantiere, la chiusura temporanea di alcuni percorsi interni, l’obbligo di usare dispositivi di protezione individuale (DPI) e la programmazione degli interventi in orari di minor affluenza o chiusura.

4. Stima dei costi della sicurezza

Segue la stima dei costi della sicurezza. In questa fase, vengono quantificate le spese necessarie per implementare le misure previste, come la segnaletica, i materiali di protezione e l’organizzazione logistica.

5. Redazione, Condivisione e Aggiornamento del DUVRI

L’ultimo passaggio è la redazione, condivisione e aggiornamento del DUVRI. Il documento viene compilato in forma scritta e consegnato a Y, che lo esamina e lo accetta formalmente.

È fondamentale ricordare che il DUVRI deve essere aggiornato ogni volta che le condizioni operative o i rischi cambiano, per mantenere sempre elevato il livello di sicurezza.

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