Conto Termico: un incentivo per la transizione energetica
Il Conto Termico 3.0rappresenta uno strumento di incentivazione per l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Questo meccanismo, gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), è stato introdotto per sostenere la transizione verso un sistema energetico più sostenibile, offrendo contributi economici per interventi di riqualificazione energetica.
Per il 2026 ci sono alcune novità in vista integrate nel nuovo decreto pubblicato lo scorso 26 settembre sulla Gazzetta Ufficiale. Il Conto Termico 2025 (3.0) amplia la platea dei beneficiari e degli interventi convenzionati rispetto al ContoTermico 2.0, includendo anche fotovoltaico e colonnine EV.
Nel nuovo decreto si incentivano le Comunità Energetiche Rinnovabili e il terzo settore, e salgono al 100% le spese finanziabili per scuole, ospedali e piccoli comuni con meno di 15.000 abitanti.
Conto Termico come funziona
A differenza dei bonus edilizi come l’Ecobonus, il Conto Termico non prevede detrazioni fiscali, ma offre un contributo a fondo perduto, rendendo questo incentivo particolarmente vantaggioso per chi desidera effettuare interventi di riqualificazione energetica.
Rispetto al Conto Termico 2.0 e grazie alle semplificazioni normative e procedurali introdotte dal Conto Termico 3.0 si facilita l’accesso ai fondi, riducendo i tempi burocratici e i processi approvativi. Ecco perché questo bonus rappresenta un’opportunità ancor più concreta per chi vuole migliorare l’efficienza energetica, senza ingolfarsi in pratiche amministrative farraginose e senza sottostare ai classici sbarramenti imposti dal modello ISEE.
Dal 2026 il limite complessivo annuo per il meccanismo che finanzia gli incentivi a fondo perduto è di 900 milioni di euro. Per i privati e le imprese, la quota a disposizione è di 500 milioni annui, di cui 150 milioni destinati alle imprese.
Chi può accedere agli incentivi Conto Termico 3.0
I soggetti che possono accedere al Conto Termico 3.0 sono:
- amministrazioni pubbliche;
- soggetti privati.
Tra le amministrazioni pubbliche sono inclusi gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le Cooperative di abitanti iscritte all’Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico, le Società a patrimonio interamente pubblico e le Società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali.
Per soggetti privati si intendono le persone fisiche, i condomini, le imprese incluse le aziende agricole.
L’accesso agli incentivi può essere richiesto direttamente dai soggetti ammessi o tramite una ESCo (Energy Service Company).
L’intervento di una ESCo è possibile nei seguenti casi:
- per le amministrazioni pubbliche, mediante la stipula di un contratto di prestazione energetica (D.Lgs. 102/2014);
- per i privati, mediante la stipula di un contratto di servizio energia (D.Lgs. 115/2008) o di un contratto di prestazione energetica (D.Lgs. 102/2014).
GSE Conto Termico: le percentuali di incentivo
Il Conto Termico offre incentivi che variano in base al tipo di intervento, coprendo dal 40% al 65% delle spese sostenute. Nello specifico la percentuale è del:
- 65% per:
- demolizione e ricostruzione di edifici a energia quasi zero (nZEB);
- sostituzione di impianti tradizionali con pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici;
- 40% per:
- isolamento di pareti e coperture;
- sostituzione di chiusure finestrate con altre più efficienti;
- installazione di schermature solari e sistemi di building automation;
- sostituzione di corpi illuminanti e caldaie tradizionali con caldaie a condensazione;
- 50-55% per:
- isolamento termico nelle zone climatiche E/F (50%);
- isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico).
- per impianti fotovoltaici con accumulo per PMI.
Per gli interventi realizzati in edifici pubblici di piccoli comuni (fino a 15.000 abitanti), scuole e strutture sanitarie pubbliche (comprese quelle residenziali, di assistenza, di cura o ricovero del SSN), l’incentivo può coprire il 100% delle spese ammissibili, con alcune limitazioni sui costi specifici.
Il Conto Termico è cumulabile con altri incentivi non statali. Inoltre, finanzia:
- il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le Pubbliche Amministrazioni e le ESCo che operano per loro conto;
- il 50% delle spese per Diagnosi Energetica e APE per i soggetti privati e le cooperative di abitanti e sociali.
Le percentuali di incentivo nel ContoTermico 2025 (3.0) sono simili a quelle del ContoTermico 2.0, ma con una revisione dei massimali di spesa riconosciuti e aggiornati per adeguarsi ai prezzi di mercato attuali. Negli ultimi anni sono aumentati infatti i prezzi di materiali, tecnologie e manodopera.
Queste percentuali comprendono anche gli incentivi relativi ai nuovi interventi:
- fino al 65% delle spese per privati, PMI e aziende.
- fino al 100% delle spese per edifici pubblici di piccoli comuni (fino a 15.000 abitanti), scuole e strutture sanitarie pubbliche;
- dal 30% al 50% per impianti fotovoltaici con accumulo per PMI.
- fino al 65% per pompe di calore, ma non solo. Gli incentivi del ContoTermico sono destinati anche per stufe a pellet (biomassa), solare termico, microcogeneratori fino a 2.000 kW.
- incentivi per colonnine di ricarica per veicoli elettrici con massimali dedicati, a condizione che siano installate contestualmente alla sostituzione dell’impianto termico di riscaldamento con pompe di calore elettriche.
- ampliamento delle spese ammissibili comprese progettazione, diagnosi energetica e infrastrutture collegate. Questa estensione permette di coprire non solo i costi diretti delle apparecchiature e materiali, ma anche tutte le spese professionali e tecniche.
Incentivi Conto Termico: gli interventi ammessi
Per accedere al Conto Termico, gli interventi devono riguardare edifici già esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, dotati di impianto di riscaldamento. Quindi l’incentivo non si applica alle nuove costruzioni.
Gli interventi agevolabili riguardano:
- l’incremento dell’efficienza energetica(interventi di tipo 1) riservati alle Amministrazioni Pubbliche:
- la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza (interventi di tipo 2) destinati sia alle amministrazioni pubbliche che a soggetti privati.
Conto Termico: interventi di tipo 1
Sono interventi di tipo 1:
- 1.A – isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato;
- 1.B – sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato;
- 1.C – sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore a condensazione;
- 1.D – installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da ESCo (Energy Service Company), fissi o mobili, non trasportabili;
- 1.E – trasformazione in edifici a energia quasi zero;
- 1.F – sostituzione di sistemi per l’illuminazione di interni e delle pertinenze esterne esistenti con sistemi di illuminazione efficienti;
- 1.G – installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico (building automation) degli impianti termici ed elettrici, inclusa l’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore.
Conto Termico: interventi di tipo 2
Sono interventi di tipo 2:
- 2.A – sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche (con potenza termica utile nominale fino a 2000 kW);
- 2.B – sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati da biomassa (stufe, termo-camini o caldaie con potenza termica nominale fino a 2000 kWt);
- 2.C – installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling (con superficie solare lorda fino a 2500 m2);
- 2.D – sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore;
- 2.E – sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore.
Entità dell’incentivo in Conto Termico
Per determinare l’entità dell’incentivo in Conto Termico, si fa riferimento ai parametri stabiliti nell’Allegato 1 del Decreto Ministeriale del 16 febbraio 2016.
Ogni categoria di intervento prevede un metodo di calcolo specifico, volto a quantificare l’ammontare dell’agevolazione e il tetto massimo erogabile dal GSE.
L’erogazione dei fondi avviene attraverso accordi contrattuali di natura privata tra il GSE e il soggetto responsabile. Il GSE effettua ipagamenti in rate annuali costanti, la cui durata variada 2 a 5 anni, in funzione del tipo e della portata dell’intervento.
È previsto un versamento unico nel caso in cui l’importo del beneficio è inferiore a 5.000 euro.
Conto Termico 3.0 GSE: come richiedere gli incentivi
La concessione dei benefici economici, previsti dal GSE nel Conto Termico 3.0, è subordinata alla presentazione di una richiesta da inoltrarsi entro entro 90 giorni dalla fine lavori (anziché 60 giorni). Si estende dunque la finestra temporale per presentare la richiesta.
I pagamenti non possono essere datati più indietro di 90 giorni dalla data di presentazione dell’incentivo.
Gli aventi diritto possono procedere autonomamente alla presentazione della domanda oppure possono avvalersi della figura di un tecnico delegato. Nel caso in cui gli interventi siano stati eseguiti nell’ambito di un contratto di prestazione energetica la richiesta dell’incentivo viene fatta dall’ESCo titolare del contratto.
La procedura di richiesta dei benefici avviene esclusivamente attraverso la piattaforma digitale PortalTermico, gestita dal GSE. Attraverso tale piattaforma, i richiedenti provvedono alla compilazione e all’invio della documentazione necessaria per l’ammissione ai benefici.
L’accesso ai benefici può avvenire attraverso due distinte modalità:
- accesso diretto: al termine dei lavori, il Soggetto Responsabile inoltra al GSE, tramite la sezione dedicata del PortalTermico, una specifica istanza di concessione dei benefici;
- prenotazione: gli enti pubblici e le ESCo che operano per conto di tali enti possono presentare al GSE una richiesta per la prenotazione del beneficio. La prenotazione del beneficio non è ammessa nel caso di cooperative di abitanti e cooperative sociali ed è condizionata al verificarsi di almeno una delle seguenti condizioni:
- presenza di una Diagnosi Energetica e di un atto amministrativo che attesti l’impegno alla realizzazione di almeno un intervento tra quelli indicati nella Diagnosi Energetica;
- presenza di un Contratto di prestazione energetica stipulato con una ESCo;
- presenza di un provvedimento o atto amministrativo che attesti l’avvenuta assegnazione dei lavori, corredato dal verbale di consegna dei lavori.
L’accettazione della richiesta di prenotazione da parte del GSE comporta l’impegno, da parte di quest’ultimo, a riservare al richiedente l’importo corrispondente ai benefici spettanti.
L’erogazione degli importi dei benefici avviene entro 30 giorni successivi al bimestre in cui si verifica la sottoscrizione della scheda-contratto. In caso di accesso tramite prenotazione, la rata di acconto viene erogata entro 60 giorni dalla comunicazione dell’avvio dei lavori, previa sottoscrizione della scheda-contratto.
È previsto inoltre un iter semplificato per gli interventi riguardanti l’installazione di apparecchi di piccola taglia (generatori fino a 35 kW e sistemi solari fino a 50 m²) presenti nel Catalogo degli apparecchi domestici del GSE.
Nuove agevolazioni per PA ed ESCo
Con il Conto Termico 3.0 la pubblica amministrazione e le ESCo (società specializzate in efficienza energetica) avranno un accesso più agevolato al bonus. Si introduce infatti la possibilità di prenotazione dell’incentivo con riserva dell’importo. Il vantaggio è che richiedere anticipatamente al GSE una segnalazione formale dell’incentivo spettante prima dell’inizio dei lavori.
Questo meccanismo permette di bloccare anticipatamente una quota di incentivi prima dell’inizio dei lavori, cosa che nel Conto Termico 2.0 non era formalmente prevista.
Conto Termico 3.0: come cambia l’incentivo
Il Conto Termico 3.0 si preannuncia come un pacchetto di incentivi concepito per introdurre benefici maggiori rispetto alle versioni precedenti.
Tra le principali novità, spiccano:
- l’ampliamento della platea dei beneficiari: oltre a Pubbliche Amministrazioni e soggetti privati, il Conto Termico 3.0 aprirà le porte anche agli enti del terzo settore, alle comunità energetiche e a configurazioni di autoconsumo collettivo;
- la semplificazione delle procedure amministrative: l’obiettivo è snellire l’iter burocratico, rendendo l’accesso agli incentivi più agevole e meno oneroso;
- l’estensione degli interventi ammissibili: il nuovo quadro normativo includerà un’ampia gamma di interventi, con un focus particolare sulle tecnologie innovative per il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni. Tra questi, si segnalano l’installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e la sostituzione di impianti di climatizzazione con soluzioni più efficienti;
- l’adattabilità alle esigenze locali: il Conto Termico 3.0 sarà modulato in base alle specificità territoriali, promuovendo progetti integrati che tengano conto delle criticità energetiche locali e stimolando la collaborazione tra enti pubblici, imprese e comunità.
Conto Termico 3.0: le novità per i cittadini
L’entrata in vigore del decreto è attesa per il 25 febbraio 2026, una volta compiuti i tempi tecnici. A quel punto la parola passerà al GSE che dovrà emanare le regole operative e aggiornare la piattaforma PortalTermico per l’invio delle richieste di accesso con le nuove regole. Tra queste, per i privati ricordiamo che sono attese novità importanti:
- inclusione di nuove tecnologie come pompe di calore di nuova generazione, sistemi di accumulo intelligenti, building automation;
- incentivi per impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, solo se abbinati alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore elettriche. L’incentivo copre fino al 30% del costo, con tetti massimi di 1.500 €/kW per il fotovoltaico e 1.000 €/kWh per l’accumulo. L’impianto deve funzionare in autoconsumo e garantire determinati standard di efficienza;
- apertura alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) di autoconsumo collettivo. A queste realtà è ora consentito l’accesso ai contributi per la produzione di energia da fonti rinnovabili con l’obiettivo di favorire la gestione condivisa e sostenibile dell’energia locale.
- eliminazione del bonus caldaie a gas: una misura già prevista da tempo e in linea con la progressiva decarbonizzazione dei sistemi energetici; in alternativa il Conto Termico 3.0 include incentivi per l’installazione di stufe a pellet ad alta efficienza energetica, con certificazione cinque stelle. Questo incentivo si applica sia all’acquisto di nuove stufe che alla sostituzione di vecchi impianti meno efficienti e più inquinanti.
- copertura degli interventi anche su edifici non residenziali privati: con il 3.0 anche uffici, negozi, aziende, ecc, purché dotati di impianti di climatizzazione possono vedere fininziati i progetti di rivalutazione energetica che includono isolamento termico, sostituzione chiusure trasparenti, schermature, trasformazione a edifici NZEB, illuminazione efficiente, building automation e colonnine di ricarica EV;
- possibilità di avvalersi di ESCo, ovvero di società energetiche che si occupano di tutto il processo, dalla gestione dei lavori alla parte burocratica di relazione con il GSE. Questo intermediario costituisce un vantaggio per il cliente che beneficia dell’incentivo senza dover seguire tutte le complessità da solo.
In sintesi, il Conto Termico 3.0 rappresenta un’occasione concreta per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni di migliorare l’efficienza energetica e adottare tecnologie sostenibili, con procedure semplificate e incentivi più consistenti rispetto alle versioni precedenti.








