Criteri Minimi Ambientali: la svolta sostenibile nell’edilizia pubblica
I Criteri Minimi Ambientali rappresentano uno strumento che ha rivoluzionato il modo di progettare, costruire e gestire le opere pubbliche.
Essi si inseriscono in un contesto in cui la sostenibilità è diventata, negli ultimi anni, un elemento imprescindibile nel settore delle costruzioni, superando la sola dimensione etica per divenire un vero e proprio obbligo normativo a favore dell’ambiente, con ricadute positive anche sul mercato privato.
Cosa sono i Criteri Ambientali Minimi
I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono dei requisiti ambientali ed ecologici stabiliti dal Ministero dell’Ambiente (oggi Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), pensati per orientare le scelte delle pubbliche amministrazioni verso soluzioni più sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Il loro scopo è selezionare prodotti, servizi e opere che abbiano un impatto ambientale ridotto durante l’intero ciclo di vita: dalla produzione allo smaltimento.
I CAMnon si applicano solo all’acquisto di beni, ma anche a servizi e lavori pubblici, compresi quelli in ambito edilizio. In questo settore specifico, i CAM rappresentano un punto di riferimento essenziale per progettisti, imprese, fornitori e pubbliche amministrazioni.
CAM Criteri Minimi Ambientali: perché sono importanti
L’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi consente di:
- ridurre l’impatto ambientale delle opere pubbliche, favorendo l’uso di materiali riciclati, la gestione efficiente delle risorse e la diminuzione dei rifiuti;
- promuovere l’innovazione tecnologica, premiando soluzioni avanzate in ambito energetico e costruttivo;
- stimolare il mercato verso una maggiore competitività e qualità, spingendo le aziende a investire in sostenibilità;
- valorizzare le risorse pubbliche, grazie a una razionalizzazione dei consumi e a una riduzione dei costi nel lungo termine.
- Inoltre, l’adozione dei CAM è funzionale al raggiungimento degli obiettivi del PAN GPP – il Piano d’Azione Nazionale per il Green Public Procurement – che promuove modelli di produzione e consumo più sostenibili nella Pubblica Amministrazione.
Il quadro normativo di riferimento
I CAM sono previsti dal Codice dei contratti pubblici, attualmente regolato dal D.Lgs. 36/2023 (che ha sostituito il D.Lgs. 50/2016). In particolare, l’articolo 57 stabilisce che nella documentazione progettuale e di gara degli appalti pubblici sia obbligatorio inserire le specifiche tecniche e le clausole contrattuali previste dai CAM.
Questo significa che:
- i CAM devono essere inclusi nei bandi di gara pubblici;
- le stazioni appaltanti devono tener conto dei criteri premianti anche nella valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa;
- le imprese che intendono partecipare agli appalti pubblici devono necessariamente adeguarsi ai requisiti ambientali indicati.
CAM edilizia: cosa prevedono
Tra i numerosi settori coperti dai CAM, quello dell’edilizia è uno dei più articolati e importanti. I CAM edilizia, definiti dal Decreto Ministeriale del 23 giugno 2022, riguardano:
- la progettazione degli interventi edilizi;
- l’affidamento dei lavori di costruzione, ristrutturazione o manutenzione;
- l’affidamento congiunto di progettazione e lavori.
I Criteri Minimi Ambientali in edilizia si applicano sia alle nuove costruzioni sia agli interventi di ristrutturazione, inclusi quelli che prevedono la demolizione e ricostruzione degli edifici, anche quando questi ricadono nell’ambito della disciplina dei beni culturali e del paesaggio. Tra i principali obiettivi vi sono:
- l’efficienza energetica dell’edificio;
- l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale, possibilmente riciclati o provenienti da filiere certificate;
- la riduzione delle emissioni inquinanti;
- l’adozione di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio e il recupero dei materiali a fine vita.
Alcuni requisiti previsti dai CAM edilizia
I CAM edilizia prevedono requisiti in diverse aree, tra cui:
- materiali da costruzione: devono contenere una percentuale minima di materiale riciclato e devono essere privi di sostanze pericolose;
- isolamento e impiantistica: sono richiesti sistemi ad alta efficienza energetica e soluzioni che minimizzino il consumo di risorse naturali;
- cantieri a basso impatto: devono essere adottate misure per contenere le emissioni di polveri, rumori e rifiuti;
- progettazione BIM: l’utilizzo del Building Information Modeling (BIM) è raccomandato per migliorare l’efficienza e la tracciabilità del processo edilizio.
Il ruolo del BIM nell’applicazione dei Criteri Minimi Ambientali
Il BIM, acronimo di Building Information Modeling, è una metodologia digitale per la gestione del progetto edilizio che permette di integrare tutte le informazioni relative a un edificio in un unico modello tridimensionale.
L’utilizzo del BIM consente una più efficace attuazione dei CAM in quanto:
- facilita l’analisi del ciclo di vita dell’edificio;
- permette di valutare con precisione i materiali utilizzati e il loro impatto ambientale;
- consente un controllo più rigoroso sui consumi energetici;
- favorisce la collaborazione tra i diversi attori coinvolti nel progetto (progettisti, imprese, stazioni appaltanti, fornitori).
Non è un caso che la normativa nazionale preveda una progressiva obbligatorietà dell’adozione del BIM nei progetti pubblici, proprio per favorire la sostenibilità e la trasparenza.
Come si applicano i CAM edilizia
L’applicazione dei CAM edilizia segue un percorso ben definito, che coinvolge tutti gli attori del processo edilizio:
- progettazione: il progettista deve prevedere nelle specifiche tecniche tutti i requisiti CAM pertinenti. È in questa fase che si scelgono i materiali, le tecnologie costruttive e le soluzioni impiantistiche coerenti con gli obiettivi ambientali;
- documentazione di gara: la stazione appaltante deve includere nei capitolati d’appalto tutte le prescrizioni CAM obbligatorie, oltre a eventuali criteri premianti che valorizzino le offerte più sostenibili;
- esecuzione dei lavori: l’impresa esecutrice è tenuta a rispettare tutte le condizioni previste nei CAM, sia in termini di materiali utilizzati sia di modalità operative;
- controllo e verifica: durante l’esecuzione e al termine dei lavori, vengono effettuate verifiche e controlli per accertare la conformità ai CAM. La documentazione fornita dall’impresa (certificazioni, schede tecniche, dichiarazioni ambientali) è fondamentale per dimostrare il rispetto dei criteri.
CAM e mercato: quali opportunità?
I Criteri Minimi Ambientali non rappresentano solo un vincolo normativo, ma anche un’opportunità per le imprese:
- chi si attrezza per offrire prodotti e servizi compatibili con i CAM può accedere a un numero crescente di appalti pubblici;
- le aziende che investono in innovazione e sostenibilità possono ottenere punteggi premianti nelle gare;
- le certificazioni ambientali e l’approccio green rappresentano un vantaggio competitivo anche nei mercati privati, sempre più attenti alle tematiche ESG (Environmental, Social, Governance).
L’effetto a catena generato dai CAM sta quindi cambiando il volto dell’edilizia italiana: più consapevole, più tecnologica, più sostenibile.
CAM Edilizia: uno sguardo al futuro
Il panorama dei Criteri Minimi Ambientali per l’edilizia è in costante aggiornamento e il 2025 segna un’importante tappa in questa evoluzione. Sono infatti in arrivo nuove specifiche tecniche e criteri ancora più rigorosi, pensati per spingere il settore verso pratiche sempre più sostenibili.
Tra le novità più rilevanti, si prevede un’attenzione maggiore alla qualità dell’aria negli ambienti interni, con l’introduzione di parametri innovativi per la ventilazione e la riduzione dei composti organici volatili (VOC). Un altro aspetto cruciale sarà la certificazione ambientale obbligatoria per i materiali da costruzione, un passo avanti fondamentale per garantire maggiore trasparenza e tracciabilità.
L’integrazione con il principio “Do No Significant Harm” (DNSH) diventerà più stringente, con verifiche più approfondite per minimizzare gli impatti ambientali negativi. Nel settore degli appalti pubblici, si continuerà a incentivare, attraverso sistemi di premialità, l’adozione di protocolli di certificazione energetico-ambientale riconosciuti a livello internazionale, come LEED, BREEAM e ITACA.
Infine, l’impiego del Building Information Modeling si consoliderà come strumento chiave per migliorare la tracciabilità delle informazioni ambientali degli edifici, contribuendo a un’edilizia sempre più consapevole e attenta all’ambiente.
CAM e cultura della sostenibilità: una trasformazione in atto
L’introduzione dei Criteri Minimi Ambientali non ha solo modificato le regole del gioco negli appalti pubblici: ha contribuito a diffondere una vera e propria cultura della sostenibilità nel mondo delle costruzioni.
Oggi progettisti, imprese e pubbliche amministrazioni sono chiamati a fare scelte più consapevoli, valutando non solo i costi immediati, ma anche l’impatto ambientale e la durabilità delle soluzioni adottate. I CAM rappresentano un’occasione per ripensare il settore in chiave innovativa, valorizzando la qualità, l’efficienza e la responsabilità ambientale.
La sfida, ora, è passare da un approccio formale al rispetto dei requisiti, a una visione integrata e strutturale della sostenibilità, capace di generare benefici concreti per le persone, i territori e le generazioni future.