Close
Cerca

Bonus mobili: come funziona e quali sono i requisiti per accedervi

Il Bonus mobili è una detrazione IRPEF del 50% per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati ad arredare immobili ristrutturati. Il tetto massimo di spesa è di 5.000 euro per il 2025, e il pagamento deve avvenire tramite bonifico o carte di credito/debito.
Tempo di lettura: 5 minuti

Indice dei contenuti

Bonus mobili: confermato per il 2025

Il Bonus mobili come funziona? Questa è una delle domande più frequenti tra chi sta effettuando una ristrutturazione e desidera usufruire di agevolazioni fiscali per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici.

La Legge di Bilancio 2025 ha previsto la proroga di questa agevolazione, insieme alla conferma di un’ampia gamma di bonus, tra cui il bonus prima casa under 36, il bonus domotica e il bonus barriere architettoniche

Vediamo nel dettaglio in cosa consiste il Bonus mobili e come è possibile accedervi.

Come funziona il Bonus mobili

Il Bonus mobili ed elettrodomestici permette di detrarre dall’IRPEF il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici.

La detrazione è riconosciuta a condizione che tali spese siano collegate ad un intervento di ristrutturazione edilizia. In altre parole, è necessario beneficiare del bonus ristrutturazione.

La detrazione viene suddivisa in 10 quote annuali di pari importo. Il limite di spesa su cui viene calcolata la detrazione è fissato annualmente. Per l’anno 2025 tale limite è pari a 5.000 euro.

Quindi, se ad esempio il contribuente ha speso 8.000 euro per l’acquisto di mobili, ipotizzando che si tratti di una spesa collegata ad un intervento di ristrutturazione dell’immobile, egli ha diritto ad una detrazione pari a 2.500 euro (50% di 5.000) da ripartire in 10 quote costanti di 250 euro l’una.

Nei seguenti casi:

  • interventi di recupero effettuati nell’anno precedente all’acquisto di mobili e/o elettrodomestici
  • interventi di recupero iniziati nell’anno precedente e proseguiti nell’anno di acquisto di mobili e/o elettrodomestici

il limite di spesa deve essere calcolato sottraendo le spese sostenute nell’anno precedente, per le quali si è già usufruito della detrazione.

Esempio: intervento edilizio iniziato nel 2023. Acquisto di mobili nel 2023 per 3.000 euro per i quali è stata chiesta la detrazione (il limite di spesa per il 2023 era pari a € 8.000). Detrazione massima spettante nel 2024 (il limite di spesa per il 2024 era di € 5.000): 2.000 euro (5.000 – 3.000).

Bonus mobili ed elettrodomestici: spese ricomprese nell’agevolazione

Vediamo per quali spese spetta la detrazione.

  • Detrazioni mobili

Per beneficiare della detrazione è necessario che l’acquisto si riferisca a mobili nuovi. A titolo di esempio rientrano nel beneficio gli acquisti di:

  • letti, armadi, cassettiere;
  • librerie, scrivanie, tavoli;
  • sedie, comodini, divani;
  • poltrone, credenze;
  • materassi, apparecchi di illuminazione.

Invece, sono esclusi gli acquisti di porte, pavimenti, tende e tendaggi e altri complementi di arredo.

  • Detrazioni elettrodomestici

Per beneficiare della detrazione elettrodomestici l’acquisto deve riguardare grandi elettrodomestici nuovi, di classe energetica non inferiore alla classe:

  • A per i forni;
  • E per le lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie;
  • F per i frigoriferi e congelatori.

La classe energetica è rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, se per essi non ne è ancora previsto l’obbligo.

Sono considerati grandi elettrodomestici, a titolo di esempio, frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Gli acquisti di alcuni elettrodomestici, per i quali si può usufruire del bonus (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici) vanno comunicati all’Enea.

Sia per l’acquisto di mobili, che per quello degli elettrodomestici, possono essere detratte anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni stessi a condizione che si utilizzino i metodi di pagamento ammessi (bonifico, carte di debito o di credito).

Interventi di recupero del patrimonio edilizio

Per ottenere il Bonus mobili è necessario un intervento di recupero del patrimonio edilizio su:

  • singole unità immobiliari residenziali;
  • parti comuni di edifici residenziali.

L’intervento deve essere iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente all’acquisto di mobili ed elettrodomestici.

La data dell’inizio dei lavori deve precedere quella in cui si acquistano i beni. Non è necessario, invece, che le spese di recupero del patrimonio edilizio siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.

La data di avvio dei lavori può essere dimostrata da:

  • abilitazioni amministrative;
  • comunicazione preventiva all’Asl, se obbligatoria;
  • per gli interventi che non necessitano di comunicazioni o titoli abilitativi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Se l’acquisto dei mobili e grandi elettrodomestici è destinato ad un unico immobile facente parte di un edificio interamente ristrutturato da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, per data di inizio lavori si intende la data di acquisto o di assegnazione dell’immobile.

La detrazione spetta anche se:

  • i beni arredano un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio;
  • i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.

Quando si effettua un intervento sulle parti condominiali (per esempio, guardiole, appartamento del portiere, lavatoi), i condòmini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti.

Interventi edilizi ammessi

Gli interventi edilizi ammessi sono:

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

Interventi edilizi esclusi:

  • lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (es. tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni);
  • misure preventive contro atti illeciti (salvo se rientrano in altre categorie ammesse);
  • realizzazione di posti auto/box pertinenziali;
  • interventi per Ecobonus.

Agenzia delle Entrate Bonus mobili: i chiarimenti

Con la circolare n.30/2020 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il Bonus mobili spetta anche ai contribuenti che usufruiscono:

  • del Sismabonus, per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico;
  • del Superbonus di cui al comma 4 dell’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020.

Come pagare per ottenere il Bonus mobili ed elettrodomestici

Per beneficiare del Bonus mobili ed elettrodomestici è necessario che il pagamento del bene avvenga con:

  • bonifico. In questo caso, non è richiesto il modello (soggetto a ritenuta) per il bonifico parlante appositamente predisposto da banche e Poste SPA per le spese di ristrutturazione edilizia;
  • carte di credito o carte di debito. La data di pagamento è quella di utilizzo della carta da parte del titolare, e risultante dalla ricevuta di transazione.

Non sono ammessi i pagamenti con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.

La detrazione è valida anche per acquisti a rate, purché:

  • la società finanziaria effettui il pagamento con bonifico o carta di credito/debito;
  • il contribuente conservi la ricevuta del pagamento.

In questo caso l’anno di sostenimento della spesa è quello in cui la finanziaria effettua il pagamento.

Bonus mobili: documenti da conservare

Per non incorrere in problemi con l’Agenzia delle Entrate il contribuente deve conservare:

  • ricevuta del bonifico;
  • ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito):
  • documentazione di addebito sul conto corrente;
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

Come ottenere la detrazione del Bonus mobili

La detrazione si ottiene in dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e spetta unicamente al contribuente che ha usufruito della detrazione per le spese di ristrutturazione edilizia.

Esempio: se un coniuge ha sostenuto le spese di ristrutturazione e l’altro quelle per l’arredo, nessuno dei due può beneficiare del Bonus mobili.

Il Bonus mobili è valido anche se il contribuente ha scelto di cedere il credito o di richiedere lo sconto in fattura per le spese di ristrutturazione.

Bonus Elettrodomestici 2025

La Legge di Bilancio 2025, oltre ad aver prorogato il Bonus mobili, ha istituito un’ulteriore agevolazione che consiste in un contributo, destinato agli utenti finali, per incentivare l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica. L’incentivo spetta a condizione che la classe energetica non sia inferiore alla B e gli elettrodomestici siano prodotti in Europa.

Non si tratta, quindi, di una detrazione fiscale, per altro legata ad interventi di recupero edilizio, bensì di un contributo diretto legato all’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica.

Le caratteristiche di questa agevolazione sono:

  • copertura fino al 30% del costo del singolo elettrodomestico;
  • limite massimo di 100 euro per ciascun elettrodomestico;
  • limite elevato a 200 euro per famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro;
  • ogni nucleo familiare può beneficiare del contributo per un solo elettrodomestico.

TAG