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Salute e sicurezza sul lavoro: i dati INAIL sugli infortuni nel settore costruzioni

Carenze strutturali e procedurali nei cantieri sono tra le principali cause di infortuni, soprattutto per cadute in piano o dall'alto. L’uso di strumenti digitali avanzati favorisce una gestione proattiva della sicurezza e riduce i rischi.
Salute e sicurezza sul lavoro: i dati INAIL sugli infortuni nel settore costruzioni
Tempo di lettura: 8 minuti

Indice dei contenuti

Salute e sicurezza sul lavoro: l’importanza della prevenzione e della gestione dei rischi

Il settore edile è un campo imprenditoriale storicamente associato ad un’elevata esposizione a rischi strutturali e procedurali, potenzialmente anche fatali per la salute e la sicurezza dei lavoratori che ogni giorno operano in cantiere.

Un quadro complesso e drammatico, tenuto periodicamente sotto osservazione dall’INAIL con report dettagliati sugli infortuni nel settore delle costruzioni, analizzandone le cause, le circostanze e le conseguenze personali per il lavoratore ed operative per l’azienda coinvolta.

Questa consapevolezza ha reso la sicurezza sul lavoro, la prevenzione degli incidenti e la corretta gestione dei rischi professionali dei temi centrali per la sostenibilità e l’etica di un’impresa edile, nel reale interesse della tutela dei lavoratori oltre i puri obblighi legali.

Puntare sulla prevenzione e sulla gestione ottimale dei rischi ha infatti effetti positivi:

  • riduzione dei costi diretti, come risarcimenti e sanzioni, e dei costi indiretti, dovuti al rallentamento della produzione e alla sostituzione del personale assente per infortunio;
  • miglioramento della programmazione a lungo termine, con una conseguente migliore qualità del lavoro percepita;
  • vantaggio competitivo e migliore reputazione per partecipare a gare di appalto.

Normativa salute e sicurezza sul lavoro: i 3 principi fondamentali del Testo Unico del 2008

A livello normativo, in Italia la tutela della salute e sicurezza sul lavoro si basa su un insieme consolidato di direttive europee e leggi nazionali, in particolare:

  • la Direttiva Quadro 89/391/CEE che stabilisce i principi generali di prevenzione e protezione, imponendo al datore di lavoro l’obbligo di valutare tutti i rischi e adottare misure adeguate per garantire ambienti lavorativi sicuri;
  • il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico della salute e sicurezza sul lavoro), che recepisce e integra la direttiva europea e sottolinea aspetti importanti come la valutazione dei rischi (DVR), la formazione dei lavoratori e la pianificazione preventiva, mediante strumenti come il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e il Piano Operativo di Sicurezza (POS) per i cantieri temporanei o mobili (previsto dal Titolo IV del Decreto).

Il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, o semplicemente D.Lgs. 81/2008, noto come Testo Unico della salute e sicurezza sul lavoro, è la normativa pilastro a livello nazionale per la tutela della salute e dell’integrità psicofisica dei lavoratori, con particolare riferimento al mondo delle costruzioni e dell’edilizia. Si basa su tre principi chiave:

1. Fondamenti costituzionali, ovvero gli obiettivi primari da garantire in osservanza:

  • del diritto alla salute e all’integrità fisica e psichica del lavoratore (Art. 32 Cost.);
  • della tutela del diritto al lavoro in tutte le sue forme (Art. 35 Cost.);
  • del rispetto dell’iniziativa economica privata, purché in linea con l’utilità sociale, la sicurezza, la libertà e la dignità umana (Art. 41 Cost.).

2. Principi di tutela (Art. 15 D.Lgs. 81/2008), ovvero i principi operativi fondamentali a cui il datore di lavoro deve attenersi:

  • valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, compresi quelli dello stress correlato al lavoro e alle differenze di genere (con la redazione del Documento di Valutazione dei Rischi o DVR);
  • eliminazione totale dei rischi potenziali e dei pericoli effettivi, se possibile, o la loro riduzione ai minimi termini direttamente alla fonte (es. ritiro di materiali tossici o di macchinari inefficienti o privi di manutenzione);
  • rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione.

3. Principi di coinvolgimento e informazione, ovvero le linee guida del Testo Unico che trasformano la sicurezza sul lavoro in una responsabilità condivisa a livello organizzativo:

  • adeguata informazione e formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti a livello direttivo (come il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza);
  • consultazione e partecipazione dei lavoratori e del Rappresentante al processo di gestione della sicurezza e della salute in ambito lavorativo;
  • sorveglianza sanitaria per verificare e tutelare l’idoneità psicofisica dei lavoratori e prevenire l’insorgenza di malattie professionali.

Compreso il quadro normativo in vigore nel nostro paese per la tutela della sicurezza e della salute sul lavoro, è interessante dare un’occhiata ai dati più recenti espressi dall’INAIL in materia di infortuni – anche fatali – nel settore edile.

Sicurezza e salute sul lavoro: i dati sull’edilizia dell’ultimo Rapporto INAIL

L’analisi decennale (2013-2022) dei dati sugli infortuni registrati nel settore delle costruzioni emersi dall’ultimo Rapporto INAIL mette in luce una situazione critica, evidenziando le aree di rischio e le criticità procedurali più preoccupanti.

Le statistiche INAIL identificano chiaramente le tre principali modalità incidentali in cantiere, che da sole rappresentano oltre i tre quarti degli incidenti, anche mortali:

  • caduta dall’alto, in profondità o in piano dell’infortunato (58,3%), principalmente da attrezzature per lavoro in quota (39,9%) come ponteggi e trabattelli, oppure da tetti o coperture (30,6%);
  • caduta dall’alto di oggetti o materiali pesanti su operatori a terra (12,3%), soprattutto macchine di sollevamento e trasporto (18,2%), scavi (16,9%) e muri o pareti (14,3%), in particolare durante demolizioni o installazioni;
  • perdita di controllo improvvisa di veicoli di lavoro (7,5%), in prevalenza macchine di movimentazione terra (44,7%) e mezzi di sollevamento e trasporto (25,5%).

Le professioni con la frequenza più alta di infortuni sono i muratori (30,8%), seguiti da pontatori, altri artigiani ed operai edili (14,7%) e artigiani addetti alle rifiniture (13,9%). Da notare anche la presenza rilevante di lavoratori autonomi (3,7%). L’età più colpita è la fascia 55-64 anni, ma per elettricisti e montatori di carpenteria metallica la fascia d’età media si abbassa sensibilmente (45-54 anni).

L’analisi dei fattori causali degli incidenti sul lavoro nell’edilizia rivela inoltre quali sono le criticità maggiori nei cantieri:

  • aspetti procedurali erronei dei lavoratori (40,4%), dovuti ad azioni estemporanee (58,7%), a pratiche abituali non sicure ma tollerate (19,7%) e soprattutto alla carenza di formazione pratica adeguata (15,2%);
  • ambienti di lavoro non a norma (18,6%), privi cioè di barriere, protezioni, parapetti, armature (48,2%);
  • impiego scorretto delle attrezzature (16,6%), molto spesso per assenza di protezioni idonee (35,6%) a supporto di macchinari, impalcature, scale, gru, etc;
  • mancanza di dispositivi di protezione individuale (13,8%), quasi esclusivamente non usate dai lavoratori o non fornite dal datore di lavoro.

Il report statistico dell’INAIL evidenzia come i rischi strutturali nei cantieri (che possono provocare cadute in piano o dall’alto) si combinano spesso con gravi carenze a livello procedurale e formativo, oppure all’assenza o all’uso inadeguato dei DPI.

Dal punto di vista della gravità dei danni potenziali derivanti dall’incidente, l’attenzione dei datori di lavoro e dei responsabili della sicurezza si focalizza spesso sui rischi per le cadute in quota. Tuttavia, seppur decisamente meno gravi e letali, è imprudente trascurare quei rischi professionali che rimangono la causa più frequente di infortuni sul lavoro nel campo edilizio: le cadute in piano.

Salute e sicurezza sul lavoro: il rischio di caduta in piano è il pericolo maggiore nei cantieri

Il rischio di caduta in piano, specialmente nei cantieri e nei settori produttivi dove è la terza causa specifica di incidente (15% di tutti gli infortuni) è una modalità di infortunio sul lavoro ad elevata frequenza (es. distorsioni, fratture e contusioni) che comporta danni diretti e indiretti sia per il lavoratore infortunato sia per l’impresa, come l’inabilità al lavoro anche prolungata (media di 38 giorni di assenza), costi di risarcimento e sanzioni, spese sostenute per il rallentamento dei lavori e la sostituzione del lavoratore (costi annui stimati intorno ai 370 milioni di euro secondo EU-OSHA).

La caduta in piano è un infortunio dovuto a una perdita di equilibrio, che comporta la caduta del lavoratore sul livello di calpestio. Tale rischio si concretizza in tre dinamiche:

  • scivolamento su superfici bagnate, oleose, ghiacciate o sdrucciolevoli dovuto alla presenza di fango e altri materiali scivolosi;
  • inciampo causato da ostacoli fissi o mobili, dislivelli non segnalati, cavi, tubi, attrezzi abbandonati o pavimentazioni irregolari e danneggiate;
  • perdita di equilibrio dovuta a movimenti repentini, sollevamento di carichi pesanti o inadeguatezza dei dispositivi di protezione forniti.

Caso studio realistico di rischio caduta in piano: contesto, dinamica, fattori e conseguenze

Per comprendere meglio come questo rischio rappresenti un pericolo reale nei cantieri, analizziamo un caso studio realistico di infortunio per caduta in piano.

Contesto: cantiere di medie dimensioni per la ristrutturazione di un complesso residenziale. Le operazioni prevedono l’alternanza di demolizioni, scavi, rifacimento di impianti e finiture.

Dinamica dell’infortunio: un tecnico elettricista di 48 anni, mentre si sposta dall’area di deposito materiali all’alloggiamento in cui deve effettuare l’installazione di una scatola di derivazione, inciampa accidentalmente su una prolunga multi-presa non fissata al suolo, tesa in diagonale attraverso il corridoio di passaggio. L’elettricista, che trasporta una cassetta degli attrezzi ingombrante che ne ostruisce parzialmente la visuale, non accorgendosi del pericolo perde l’equilibrio inciampando sulla prolunga. Nel tentativo di non cadere in avanti ruota il corpo, ma ciò comporta un urto violento del polso e dell’avambraccio contro un fascio di tubazioni metalliche a terra, riportando una frattura del polso e una grave lesione del tendine.

Fattori di rischio e circostanze:

  1. fattore ambientale (o primario), ovvero la carenza di ordine e pulizia nel cantiere con la presenza di ostacoli pericolosi come cavi e prolunghe volanti non saldamente ancorate al pavimento, una “pratica abituale tollerata” (come segnalato dall’INAIL);
  2. fattore procedurale o comportamentale, l’elettricista non ha valutato la condizione di pericolo né ha utilizzato un percorso alternativo sicuro, inoltre la fretta e l’ingombro dovuto dal trasporto della cassetta degli attrezzi hanno ridotto sia l’attenzione sia la capacità di recupero;
  3. fattore strutturale, ad esempio l’assenza di sistemi di sicurezza specifici come canaline passacavi o protezioni calpestabili nell’area di transito, come dovrebbe essere previsto dal Piano Operativo di Sicurezza.

Conseguenze: l’infortunio ha causato un’inabilità al lavoro dell’elettricista di oltre 60 giorni. Per l’impresa ciò significa:

  • necessità di sostituire il lavoratore specializzato, con probabili ritardi di produzione e oneri aggiuntivi dovuti alla nuova assunzione;
  • spese di indennità e di risarcimento verso il soggetto infortunato pari almeno al 60% della retribuzione media, e conseguente aumento dei costi assicurativi (tasso INAIL);
  • possibile ispezione da parte degli organi di vigilanza sulla sicurezza e salute sul lavoro (ASL e/o SPESAL), che possono decretare anche l’interruzione delle attività in caso di gravi mancanze dell’impresa.

La gestione del rischio in cantiere, dalle più pericolose cadute in quota alle più ordinarie (ma mai trascurabili) cadute in piano, è direttamente correlata all’organizzazione logistica e alla disciplina dell’ambiente lavorativo. L’analisi INAIL evidenzia, infatti, che la maggior parte dei fattori causali per gli infortuni sul lavoro riguarda gli aspetti procedurali e le criticità degli ambienti, delle attrezzature e dei dispositivi individuali.

È possibile prevenire, o addirittura azzerare, l’eventualità di incidenti come quello appena illustrato in questo caso studio?

La corretta valutazione e gestione di tutti i rischi in cantiere richiede l’uso di strumenti sempre aggiornati, capaci di fornire ai professionisti della progettazione della sicurezza edile i mezzi necessari per pianificare le misure di prevenzione con precisione e conformità legale.

Sicurezza Lavoro, la soluzione Namirial per prevenire e gestire i rischi in cantiere

Per tradurre la necessità di implementare un’efficace gestione dei rischi a livello operativo e sostenere la prevenzione degli infortuni con azioni concrete, le imprese e i professionisti del settore edile hanno bisogno di strumenti come Sicurezza Lavoro di Namirial, la soluzione integrata e completa per gestire la sicurezza e la salute sul lavoro.

Sicurezza Lavoro è un tool progettato da esperti dell’edilizia per supportare con praticità ed efficienza la gestione operativa dei rischi in cantiere e la rispettiva redazione documentale, trasformando la mera conformità normativa al Testo Unico della salute e sicurezza sul lavoro in un processo dinamico di prevenzione attiva.

Con il software Namirial, oltre alla redazione di risorse indispensabili come il DVR, il calcolo analitico dei rischi graduati, il piano di emergenza e il DUVRI, è possibile:

1. Identificare e valutare correttamente i rischi strutturali e procedurali

  • gestione dettagliata e categorizzata di tutti i rischi in cantiere, come quelli da stress fisico e mentale, rumore e vibrazioni, agenti chimici e microambientali, esplosioni ed incendi, movimentazione carichi, assenza o inadeguatezza di attrezzature e protezioni personali, e naturalmente rischio di caduta dall’alto, in profondità e in piano, con la possibilità di parametrizzare il rischio in base a probabilità e gravità associandone misure di prevenzione specifiche (es. obbligo di percorsi definiti, uso di protezioni, frequenza di pulizia del piano di lavoro);
  • integrazione normativa sempre aggiornata alle ultime modifiche ed integrazioni apportate al D.Lgs. 81/2008 a seguito del recepimento di nuove direttive europee e internazionali, garantendo che le valutazioni siano sempre conformi legalmente.

2. Gestire e ottimizzare le procedure e il coordinamento esecutivo in cantiere

  • definizione delle corrette modalità operative per le mansioni maggiormente a rischio (muratori, ponteggiatori, elettricisti) direttamente nel Piano Operativo di Sicurezza, contrastando le “pratiche tollerate” e le “azioni estemporanee” emerse dal report;
  • elaborazione di Gantt di sicurezza per consentire al Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione di gestire tutte le fasi operative dei lavori e di coordinare temporalmente le attività, con particolare attenzione alle interferenze (rischio “attività terzi”) e all’uso comune di aree e attrezzature (es. mezzi di sollevamento);
  • verifica dei dispositivi di protezione individuale, vincolando l’esecuzione di specifiche mansioni all’uso di determinati DPI (es. cinture anticaduta o elmetto), facilitando la verifica della dotazione e dell’addestramento e contrastando il fattore causale legato al “mancato uso” o all’uso improprio dei DPI.

3. Vigilare attivamente l’esecuzione ottimale delle attività in cantiere

  • generazione di piani di controllo e check-list di verifica dettagliate per le attrezzature (ponteggi, trabattelli) e per le condizioni dell’ambiente lavorativo (ordine e pulizia, presenza di protezioni da caduta in piano, dall’alto e/o in profondità) direttamente collegabili al cronoprogramma di cantiere;
  • produzione automatizzata di verbali di sopralluogo e attestati di non conformità, documentando le carenze riscontrate in cantiere e le azioni correttive necessarie (es. messa in sicurezza di un cavo a terra, riparazione o sostituzione di attrezzature e dispositivi di protezione difettosi, etc.).

Con Sicurezza Lavoro, parte della vasta gamma di soluzioni tecnologiche per l’edilizia di Namirial, professionisti ed imprese possono creare un flusso operativo digitale che integra la valutazione attenta ed aggiornata dei rischi in cantiere con la gestione quotidiana delle attività, offrendo funzioni di monitoraggio e prevenzione per progettare la sicurezza in modo proattivo ed azzerare l’incidenza di infortuni.

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